PICCOLO TESTAMENTO

 

Io, il piccolo frate Francesco, voglio seguire la vita e la povertà dell'altissimo Signore nostro Gesù Cristo e della sua santissima Madre; ad essa voglio rimanere fedele sino alla fine.

E prego voi, mie signore, e vi esorto perché viviate sempre in questa santissima vita e povertà.

Proponetevi fermamente di non allontanarvi mai da essa, anche se vi giungessero suggestioni o suggerimenti in contrario da qualsiasi altra persona.

Piccolo Testamento

Scrivi in che modo benedico tutti i miei frati che sono in questo momento nell'Ordine che vi entreranno sino alla fine del mondo.

Siccome per la debolezza e le sofferenze della malattia non posso quasi parlare, esprimo in tre parole le mie volontà ai frati presenti e futuri: come prova che si ricordano sempre della mia benedizione e della mia ultima volontà, si amino sempre tra loro come io li ho amati e li amo; sempre amino ed osservino la santa povertà nostra signora; siano sempre fedeli alla santa madre Chiesa e sottomessi ai vescovi e a tutti i sacerdoti.

Abbandònati a Dio

Dice il Signore nel Vangelo: Chi non rinuncia a tutto quello che possiede non può essere mio discepolo (Lc. 14, 33).

E: Chi pensa soltanto a salvare la propria vita la perderà (MT. 16, 25).

Realizza queste parole colui che abbandona la propria volontà nelle mani delle persone che per lui rappresentano Dio.
Così facendo, tutto ciò che egli compie o dice, purché si tratti di cose che in coscienza ritiene buone, costituisce un atto di vera obbedienza.
E se qualche volta gli sembra meglio o più utile agire secondo il proprio punto di vista, rinunci, per amor di Dio, al suo giudizio personale e cerchi di eseguire ciò che gli viene comandato. Questa è la vera obbedienza, perché è ispirata all'amore di Dio e del prossimo. Anche quando la coscienza imponesse di rifiutare l'obbedienza, non per questo si deve giungere ad interrompere il rapporto d'amore. Anzi, quando incontra delle difficoltà, l'amore deve essere più forte, perché chi preferisce subire qualche disagio piuttosto che separarsi dai suoi fratelli, esercita la vera e perfetta obbedienza, perché per loro è disposto a dare la propria vita.
Vi sono tra i religiosi di quelli che, con la scusa di perseguire cose migliori di quelle richieste dall'obbedienza, fanno di testa loro dimenticando che hanno rinunciato a vivere secondo la loro volontà. Costoro costituiscono un pericolo per le anime, che scandalizzano con il loro cattivo esempio.